Sicuramente per la maggiorparte dei nostri lettori il nome del famoso Architetto giapponese Shigheru Ban non dirà molto (nel 2014 ha vinto il premio Premio Pritzker, il più importante premio al mondo per architetti), ma per gli addetti ai lavori rappresenta una Archistar all’avanguardia.
E’ molto conosciuto oltre che per aver realizzato varie abitazioni provvisorie con materiali reciclabili (in particolare con tubi di cartone), anche per sondare nuovi limiti dell’architettura contemporanea, in particolare il tentativo di eliminare/ridurre in più possibile le pareti perimetrali ed interne degli spazi architettonici.
Shigheru Ban ha progettato vari edifici ed abitazioni molto interessanti (lo dico sinceramente, non in modo ironico), ma chiaramente questo progetto è, spero, volutamente provocatorio: poter, tramite un sistema complesso di pareti e vetrate mobili, vedere in viso la propria moglie mentre sta armeggiando in cucina, seduti comodamente nel water, non credo possa essere considerato un “confort o valore aggiunto”, ma solo una boutade architettonica.
Guardandomi attorno vedo spesso molti colleghi architetti che fanno di tutto pur di farsi notare, pur di progettare qualche cosa che possa essere originale ed unico e magari finire in qualche rivista famosa di architettura. Questo bisogno/desiderio recondito può portare a bizzarie come quella dell’abitazione sopracitata (se proprio proprio l’obbiettivo era quello di stupire, avrei casomai messo la vasca da bagno al centro del soggiorno, verso il boschetto…)
A mio avviso invece gli obbiettivi della progettazione architettonica e dell’Architettura in generale dovrebbero essere:
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soddisfare i bisogni primari ed intimi dell’essere umano: protezione, sicurezza ed intimità.
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ecosostenibilità vera (case ecologiche passive): perservare l’ambiente per le future generazioni è un obbligo morale, più che un pseudo obbligo normativo;
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utilizzo di forme architettoniche semplici, armoniose e luminose: la bellezza e l’armonia sono semplici ed umili, guardiamo cosa ci insegna la Natura attorno a noi;
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realizzare edifici aventi il rapporto migliore di qualità/prezzo: chiuque deve potersi permettere di vivere in una casa/villa che abbia le caratteristiche e peculiarità di cui sopra;
- Correttezza e trasparenza con chiunque (Committente, Imprese, Collaboratori): ciò significa dire anche dei “no” quando bisogna, anche se ciò vuol dire “rompere” quache sogno od aspettativa;
Vi riporto di seguito alcune immagini di edifici progettati dal nostro Studio di Architettura, lasciando a voi il giudizio se siamo riusciti o meno a raggiungere gli obbiettivi di cui sopra:
Se sentite che i nostri Princìpi che orientano e definiscono il nostro modo di progettare e lavorare sono confacenti ai Vostri, allora contattateci senza esitazioni!
P.S. Sull’utilizzo di pareti vetrate senza criterio ho già scritto questo interessante articolo.
P.P.S Ho chiamato colleghi gli architetti in quanto, sebbene sia laureato in ingegneria edile, tutti i giorni di fatto progetto e realizzo opere d’architettura. Per fare Architettura non è sufficiente una laurea in architettura (od in ingegneria), è un qualcosa che si ha dentro e che si sente la necessità di tirare fuori per dargli espressione e compimento.
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