Mi capita spesso di confrontarmi con colleghi e clienti sulla presunta “moda del momento” (come definita dai più scettici), ovvero il risparmio energetico degli edifici, e noto come molto spesso, per non dire sempre, non viene percepita la vera complessità storica che la nostra società sta vivendo. Infatti i punti da avere ben in mente quando si parla di risparmio energetico sono:
- E’ necessario considerare innanzitutto la domanda ed offerta a livello mondiale degli idrocarburi che fanno andare avanti l’economia mondiale e che ci permettono di riscaldarci d’inverno e raffrescarci d’estate: il petrolio ed il gas metano. Ebbene per entrambi, negli ultimi anni la domanda sta lentamente superando l’offerta e la differenza si sta ampliando, anno dopo anno. In particolare per il gas metano, sebbene il Gas da Fraking abbia per qualche hanno calmierato i prezzi, la domanda crescente causerà nei prossimi anni un aumento significativo dei prezzi. Lo stesso ragionamento vale ancora di più per il petrolio. Pensate che anche i paesi Arabi produttori stanno massicciamente investendo in fonti rinnovabili in modo da non “consumare”, per uso interno, il petrolio da loro stessi prodotto!
- Altro fattore di notevole impatto sui futuri prezzi del petrolio e gas naturale (ma anche per tutti gli asset fisici) è la questione fondamentale della stampa monetaria che da circa 6 anni stanno mettendo in atto le Banche Centrali di tutto il mondo. Infatti per tentare di fronteggiare la crisi finanziaria ed economica le Banche Centrali hanno iniziato a stampare a ritmi forsennati moneta (creandola quindi dal nulla) per finanziare il deficit di bilancio degli Stati. Così hanno fatto il particolare gli USA (con i famosi Quantitative Easing), l’Inghilterra, il Giappone ed ora anche la BCE. In particolare il premier Giapponese Abe ha dichiarato di voler svalutare lo yen (tramite il finanziamento del deficit con stampa monetaria) in modo da agevolare le esportazioni giapponesi, costringendo però i Paesi concorrenti a fare altrettanto. Si tratta già di fatto di “guerra valutaria”.
Queste politiche, sia ben chiaro, comporteranno prima o poi, nel giro di alcuni anni, una importante inflazione monetaria con aumento importante dei prezzi, in particolare del petrolio e gas naturale.
Si sottolinea che le recenti scoperte in tema di “fusione fredda” (reattore di Focardi-Rossi o Celani) sebbene sembrano essere scoperte epocali non sono ancora in fase di commercializzazione e pertanto non possono per ora essere nel breve periodo un valido sostituto del petrolio e gas naturale. - Pertanto, al fine di abbattere i consumi futuri per il riscaldamento/raffrescamento (oltre che per aumentare notevolmente il confort e benessere di vita) è molto saggio utilizzare parte dei propri risparmi (destinati a svalutarsi gradualmente nei prossimi anni), per migliorare il potere isolante dell’involucro dell’abitazione in cui si vive, ad esempio tramite l’applicazione di cappotti isolanti, la sostituzione di serramenti, l’installazione di termostufe a legna, l’installazione di pannelli solari termici e fotovoltaici, pompe di calore, ecc. Inoltre per gli interventi su edifici esistenti è ancora prevista la detrazione del 65% dall’Irpef sulle opere di riqualificazione energetica.
Lo stesso ragionamento vale per la costruzione di edifici nuovi: è molto intelligente scegliere di realizzare edifici a bassissimo consumo energetico (edifici a energia zero o passivi) che consentono un risparmio di gestione di circa l’80-90% rispetto edifici tradizionali con un sovracosto di qualche punto percentuale sul costo di costruzione. Inoltre il confort di tali edifici non è paragonabile con edifici tradizionali sia durante l’inverno che l’estate. Anche il valore nel tempo degli edifici a bassissimo consumo energetico è statisticamente più performante rispetto un edificio tradizionale.
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